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Una mostra pensata insieme a 43 giovani esploratori di bellezza

Il 25 agosto inaugura Destinazione Museo, l’evento centrale di Le Vie del Sacro, il progetto promosso dalla Diocesi di Bergamo e ideato e realizzato dalla Fondazione Barnareggi - in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 - per valorizzare il vasto patrimonio storico artistico custodito nelle chiese, nei monasteri e nei musei ecclesiastici della città e del suo territorio, ma anche per lasciare un’eredità concreta alle giovani generazioni, sostenendo il loro ingresso nel mondo del lavoro culturale.

Destinazione Museo è la mostra proposta dal Museo Adriano Bernareggi per scoprire i capolavori della collezione della Diocesi durante il periodo di realizzazione dei nuovi spazi espositivi del Museo Bernareggi presso l'Aula Picta, l'antichissima domus del Vescovo in Piazza Duomo.

La mostra si sviluppa su tre siti espositivi che offrono un viaggio attraverso duemila anni di storia: il Museo della Cattedrale, che ospiterà importanti opere prerinascimentali con “Verso il Rinascimento”; Palazzo Bassi-Rathgeb in Borgo Pignolo, con “Lorenzo Lotto, un originale e due copie” , in cui per la prima volta due copie cinquecentesche tratte da originali di Lorenzo Lotto vengono esposte in città; L'Oratorio di San Lupo con l’allestimento “Artisti, amici, superstar” che raccoglie opere di artisti contemporanei che hanno lavorato a San Lupo.

Destinazione Museo è anche una delle tappe più importanti di Le Vie del Sacro, uno dei 92 progetti sostenuti con 3,5 milioni di euro dal bando: “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio”.

Un progetto nato per rendere fruibile il vastissimo patrimonio della Diocesi di Bergamo, in cui si contano più di 1300 edifici di culto che custodiscono 300 mila beni culturali, ma anche dalla volontà di dare risposte concrete all’impatto della pandemia che ha esacerbato le difficoltà, la fragilità e le marginalità strutturali dell'ecosistema culturale e creativo. E ha particolarmente influito sull’occupabilità dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro nel settore culturale. Le Vie del Sacro ha quindi l’obiettivo di favorire e sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro culturale di giovani risorse, dotandole di competenze specifiche nell’ambito della progettazione culturale. La partecipazione al progetto costituisce per i giovani anche un’effettiva esperienza di lavoro retribuita.

L’ideazione e l’attuazione delle iniziative Le Vie del Sacro, che in quattro mesi di attività ha già realizzato più di 200 iniziative su tutto il territorio bergamasco: visite, laboratori per bambini e famiglie, talk con gli artisti, performance teatrali, camminate e percorsi in bicicletta tra arte e natura, ma anche 9 guide cartacee dedicate ai bambini, 6 video narrazioni e 1 mappa dedicata ai tesori nascosti della città, è infatti affidata a un team di giovani 20/30enni, che nel maggio 2022 hanno risposto ad una call lanciata dalla Chiesa di Bergamo per selezionare – “esploratori di Bellezza - viandanti, curiosi e sognatori”, disponibili a frequentare un percorso formativo, dedicato - oltre che ai temi connessi alla storia dell’arte e alla teologia - anche a quelli inerenti alla mediazione e la progettazione culturale in relazione all’arte religiosa. Alla call, hanno risposto 63 giovani dai 19 ai 30 anni. I giovani che hanno avuto accesso al percorso formativo sono stati 43, di cui 17 provenienti dalla città e 30 dalla provincia. La maggioranza di loro sta frequentando o ha appena terminato l’Università, la Scuola di Restauro o l’Accademia di Belle Arti.

Giovani Berera, del dipartimento educativo della Fondazione Barnareggi, è il coordinatore di Le Vie del Sacro: «La nostra aspirazione non è quella di formare delle semplici guide. Questo progetto è un’occasione in cui i giovani si stanno realmente mettendo alla prova nel mestiere di storico dell’arte, sono loro stessi i promotori delle proposte culturali. Dopo il periodo di formazione, hanno potuto sperimentare le conoscenze e le competenze che avevano acquisito. Nella prima fase ci siamo concentrati sugli itinerari, i percorsi, le visite tematiche sul territorio. A partire da maggio i giovani sono stati coinvolti nella fase di ricerca, redazione dei testi e nell’allestimento di Destinazione Museo. Il loro sguardo originale è emerso soprattutto nella sezione della mostra dedicata all’arte contemporanea, in cui sono coinvolti gli artisti bergamaschi e lombardi che negli anni hanno esposto in San Lupo. I ragazzi li hanno incontrati e intervistati, hanno potuto stabilire una relazione. Però hanno dato un grande contributo anche per la realizzazione delle mostre di Destinazione Museo dedicate all’arte antica perché comunque i giovani sono portatori di una prospettiva diversa, meno scontata, noi che lavoriamo quotidianamente nell’arte ovviamente siamo competenti, però il rischio, che è insito in ogni professione, è quello di “andare in automatico”. I ragazzi ci hanno posto sempre di fronte alle ragioni di una scelta.

E per esempio, l’allestimento della Trinità di Lotto, che sarà molto emozionale, è frutto di un lungo dialogo tra noi e loro. Il pungolo a osare è venuto proprio dai ragazzi e noi li abbiamo ascoltati, anche perché sono loro il tramite con i loro coetanei e ci offrono l’opportunità di intercettare un pubblico più giovane e di immaginare altri modi per proporre un’offerta culturale. Abbiamo già fatto una serie di esperimenti, come il format “Talk About Art” in cui ragazzi dialogano con artisti contemporanei e poi accompagnano i visitatori alla visita allo studio dell’artista. Abbiamo realizzato una edizione pilota alla chiesa di Cavernago in cui i ragazzi hanno dialogato con Paolo Belloni, l’architetto che l’ha progettata e con Don Giuliano Zanchi, il direttore scientifico della Fondazione Barnareggi e adesso stiamo preparando il calendario dei talk.

Fin dalla formazione i ragazzi hanno lavorato in microéquipe insieme a noi e, con un po’ di fatica inizialmente, li abbiamo abituati al dialogo tra professionisti, con un approccio diverso dal quello prestazionale perché non volevamo condividere solo nozioni. Dovevamo costruire un calendario di eventi ma soprattutto fare un lavoro di progettazione culturale. Quindi non immaginare tanti “bei percorsi” ma elaborare un approccio diverso da quello classico della visita guidata: fare in modo che gli accompagnatori sulle Vie del Sacro non siano solo “guide” ma compagni di strada che si mettono in relazione con le persone che decidono di partecipare».

Chiara Bolis, 23 anni, si è appena laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Statale di Milano, ed è una dei 43 ragazzi e ragazze che hanno risposto alla call per selezionare “esploratori di Bellezza - viandanti, curiosi e sognatori”: «Vedevo tanti miei coetanei che studiavano ma riuscivano anche ad avere lavori saltuari e volevo provarci anche io. Per Bergamo è un anno particolare e mi auguravo che ci fossero più occasioni di lavoro ma sinceramente non speravo di trovare un’occupazione così attinente alla mia formazione. Poi il mio professore delle superiori di Storia dell’Arte mi ha segnalato la call delle Le Vie del Sacro e ho mandato il mio curriculum e, dopo il colloquio, ho iniziato la formazione. Si è creato subito un gruppo molto bello tra i ragazzi e i coordinatori, tutte persone interessate all’arte e con voglia di mettersi in gioco. Ê la prima volta che sento davvero che noi giovani abbiamo voce in capitolo, abbiamo trovato persone che ci hanno guidato e abbiamo imparato tanto, ma siamo anche stati ascoltati, siamo riusciti sempre a dire la nostra e a essere protagonisti nello stesso modo, e sullo stesso piano, dei professionisti. Ma anche l’esperienza con il pubblico finora è stata di grande condivisione, più volte alla fine di una visita mi sono sentita dire: “Non mi è mai capitato di vedere un’opera e non sentirmi appesantito, esco di qui arricchito e leggero”. Ed è quello che ogni interprete culturale sogna di trasmettere».

Conclude Berera: «A settembre le proposte sul territorio continuano, ma con Destinazione Museo, dopo le proposte nomadi di chiesa in chiesa, apriamo anche i presidi fissi, e i ragazzi che sono il lascito più importante del nostro progetto, accompagneranno i visitatori e si metteranno alla prova con un altro pezzo del mestiere, quello di abitare stabilmente un luogo»

Osvaldo Ranica, il Presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca spiega le ragioni che hanno spinto la Fondazione a sostenere il progetto: «C’è un filo rosso che, attraverso l’arte, raccoglie l’eredità del passato e la consegna alla cura delle nuove generazioni, e il progetto Le Vie del Sacro – che la nostra Fondazione ha sostenuto con il bando speciale dedicato a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 –, è un’ottima occasione per renderlo visibile. La serie di appuntamenti, infatti, non punta solo alla valorizzazione del preziosissimo patrimonio storico-artistico custodito dalle numerose chiese, monasteri e musei ecclesiastici della bergamasca, ma mette in luce soprattutto la necessità di custodire e promuovere al meglio questo vero e proprio tesoro. Sono numerosi i giovani che faticano a trovare un’occupazione nel settore della Cultura, nonostante le alte competenze maturate in anni di studi. Le vie del Sacro, favorendo l’ingresso nel mondo del lavoro culturale di giovani risorse, che svolgono all’interno del progetto un’esperienza di lavoro retribuita, contribuisce a “consegnare” il patrimonio ereditato nei secoli alle giovani generazioni».

L’inaugurazione di Destinazione Museo

L’inaugurazione di Destinazione Museo si terrà venerdì 25.08.2023, alle ore 18.30 sotto il Portico di Palazzo della Ragione, alla presenza del Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi. L’ingresso è libero. È gradita la prenotazione per partecipare agli itinerari serali: al termine dell’inaugurazione i ragazzi e le ragazze de Le Vie del Sacro accompagneranno chi lo desidera in una visita guidata nelle tre sedi espositive.

TRE SITI ESPOSITIVI: Il progetto della mostra si sviluppa su tre siti espositivi che, visitati in sequenza, offrono un affascinante viaggio attraverso duemila anni di storia, dall'arrivo del Vangelo a Bergamo fino ai giorni nostri.

Museo della Cattedrale: La prima tappa di “Destinazione Museo” è quindi rappresentata dal Museo della Cattedrale, che ospiterà importanti opere prerinascimentali con “Verso il Rinascimento”. Il racconto post-medievale dell’arte sacra a Bergamo si arricchisce così con l’esposizione di tredici pezzi tra antichi dipinti su tavola, sculture e creazioni di oreficeria.

Palazzo Bassi-Rathgeb: La seconda tappa è Palazzo Bassi-Rathgeb in Borgo Pignolo, con “Lorenzo Lotto, un originale e due copie” dedicata all’influenza che questo capolavoro ebbe sui pittori vissuti nei decenni successivi alla sua realizzazione. L’evento, organizzato con l’Università degli studi di Bergamo, propone, come in un gioco di specchi, due copie cinquecentesche tratte da originali di Lorenzo Lotto che per la prima volta vengono esposte in città.

Oratorio San Lupo: L'Oratorio di San Lupo è l'ultima tappa di questo straordinario percorso museale. Un nuovo allestimento, “Artisti, amici, superstar”, raccoglie opere di alcuni degli artisti che hanno lavorato a San Lupo, sviluppando il suggestivo racconto dell'amicizia duratura tra la Chiesa di Bergamo e gli artisti contemporanei. L’allestimento ospita solo alcuni degli artisti che sono passati dal Museo, l’obiettivo sarà poi valorizzare man mano, in un prossimo futuro, tutti coloro che fanno parte di questa preziosa collaborazione.

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