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La ricetta contro la povertà minorile è "Fare rete"

C’è un sistema silenzioso di volontari, operatori, educatori, assistenti sociali, che ogni giorno da 3 anni opera a Milano per sostenere le famiglie con minori in situazioni di povertà attraverso 23 Reti capaci di far lavorare insieme 415 organizzazioni in 25 quartieri della città. Un’“infrastruttura sociale” costruita, fin dalla sua nascita, secondo una logica fortemente collaborativa: le parrocchie, le cooperative sociali, le associazioni del territorio e le assistenti sociali del Comune di Milano hanno fatto squadra attivando “Reti di quartiere” con l'intento di intercettare situazioni di povertà e offrire risposte concrete e condivise. 
Questo è Ricetta QuBì, il programma promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam che oggi, dopo 3 anni di lavoro, si rilancia per un altro biennio con nuove “ricette” per ridurre la povertà alimentare, educativa digitale e relazionale dei minori della città.  
La pandemia non ha fermato le centinaia di organizzazioni coinvolte che, di fronte alla povertà crescente, hanno lavorato sempre più in sinergia. Se infatti fino a gennaio 2020 erano 25mila le persone in situazione di povertà raggiunte dall’intervento delle Reti QuBì sul territorio di Milano (di cui 12.150 minori), oggi i beneficiari di almeno una misura di sostegno da parte del Programma sono diventati circa 50mila, di cui 24.600 minori, grazie a una crescente capacità delle reti di soddisfare i bisogni prima che diventino emergenza.  
Poiché il sistema di intervento del Programma si è rivelato più che mai efficace e tempestivo, si è considerato necessario rinnovare il sostegno economico destinando 150 mila euro a ogni Rete di quartiere (per un totale di 3 milioni 450 mila euro). Un grande impegno per continuare a lavorare in rete, così da dare continuità agli aiuti alle famiglie e ai bambini in situazioni di fragilità. 

Gli obiettivi delle reti di quartiere per il 2021/2022 

Per il prossimo biennio il Programma QuBì permetterà alle 23 Reti ed ai 25 quartieri di Milano di lavorare su obiettivi mirati e concreti: 

  • individuazione di ulteriori persone in fragilità sociale ed economica non ancora raggiunte da nessuna misura di sostegno sociale (grazie ad un sistema di monitoraggio di prossimità coordinato dalle Reti);
  • contrasto alla povertà alimentare;
  • orientamento ai servizi e alle opportunità offerte dal Comune e dalle stesse organizzazioni, perché non sempre le famiglie in povertà sono consapevoli degli aiuti disponibili;
  • impegno attivo a contrasto della povertà educativa, tramite iniziative di supporto dopo scuola, incontri di lettura, sostegno alla DAD, ecc...

Nasceranno poi altri 14 progetti “speciali”, studiati in collaborazione con 147 enti del territorio, per intervenire in modo ancor più mirato sulla qualità dell’alimentazione dei minori, sulla povertà educativa, sull’equo accesso alla cultura e allo sport e sulle specifiche necessità socio-sanitarie dei bambini. 

Programma QuBì: un nuovo modello di intervento sociale 

L’efficacia del sistema di collaborazione territoriale realizzato da QuBì, attraverso il lavoro di rete e di vicinanza al bisogno, si è nel tempo consolidato, tanto da diventare un vero e proprio modello di intervento a contrasto della povertà minorile.  
Gli importanti risultati prodotti nella città di Milano hanno spinto Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Fondazione Vismara, a mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro per rafforzare e sostenere, con la collaborazione attiva delle Fondazioni di Comunità, reti territoriali a contrasto della povertà nel resto della Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Le Fondazioni di Comunità, conoscendo profondamente i propri territori di riferimento, potranno assumere un ruolo importante nel facilitare in altri contesti l’adozione del modello sperimentato con successo a Milano da Programma QuBì.  
Le Fondazioni di Comunità saranno inoltre sollecitate ad attivare campagne di raccolta fondi a sostegno delle progettualità proposte dalle reti: il Programma QuBì, grazie alla collaborazione con la Fondazione di Comunità di Milano, ha raccolto ad oggi donazioni per più di 400.000 euro destinando le risorse a progetti specifici, quali ad esempio il sostegno alimentare, la promozione di screening e cure dentali per minori in povertà e azioni di contrasto alla povertà digitale. 

L’esperienza dell’emergenza Covid-19 

Il salto dal contesto cittadino a quello regionale è stato reso possibile anche dalla grande esperienza maturata nei lunghi e drammatici mesi della pandemia quando si è consolidato il “patto cittadino” che da sempre costituisce l’identità di Programma QuBì: oltre alle reti di quartiere, il Programma ha infatti collaborato con tante altre realtà che lavorano a livello cittadino per rafforzare la loro capacità di intervento.  
Sul fronte delle esigenze alimentari, il Programma ha collaborato con il Dispositivo di Aiuto Alimentare realizzato dalla Food Policy del Comune di Milano tra marzo e giugno 2020 per poter servire settimanalmente più di 20.000 persone; in particolare QuBì ha facilitato l’intercettazione delle persone in situazioni di bisogno, l’ingaggio di operatori e volontari delle reti di quartiere e attivato raccolte fondi dedicate.  
Nel contempo, presso i 3 Empori della Solidarietà e le 6 Botteghe attivati da Caritas Ambrosiana e dalle Parrocchie con il sostegno del Programma QuBì, sono state garantite da febbraio 2020 a oggi oltre 603 tonnellate di cibo per soddisfare i bisogni alimentari di 3.230 famiglie con minori per un totale di 12.800 persone. 
Grazie agli Hub di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari di via Borsieri 1 e via degli Umiliati finanziati sempre dal programma QuBì e gestiti dal Banco Alimentare della Lombardia sono state servite 2.719 famiglie. 
Infine, insieme a IBVA (Istituto Beata Vergine Addolorata), che ha attivato da alcuni anni un Social Market nel cuore della città, è stato garantito il supporto alimentare a 473 famiglie con bambini molto piccoli, servendo un totale di 1.910 persone. 
Per fronteggiare le situazioni di bisogno specifiche delle famiglie con bambini neonati, da marzo 2020 Programma QuBì ha attivato una collaborazione con Save the Children dando il via al progetto PerMano-QuBì, un sistema di accompagnamento e tutoraggio che ha coinvolto 160 tra mamme e bambini, nati in condizioni di particolare vulnerabilità a Milano nel pieno della pandemia.  
Infine, per contrastare il fenomeno crescente di disuguaglianza digitale che si è manifestato fin dalle prime settimane di avvio della didattica a distanza, QuBì - in collaborazione con Cariplo Factory, SocialTechno, grazie alle donazioni di device di Intesa Sanpaolo, ASUS, Danone e Fondazione Amplifon e di due mesi di connessioni internet grazie a Fastweb - ha attivato una filiera di ricondizionamento di device che ha permesso di distribuire 638 pacchetti digitali (computer portatili e connessioni). Inoltre, sono stati mantenuti attivi da remoto e in presenza (quando possibile) 142 spazi dedicati a doposcuola e supporto allo studio gestiti dalle Reti in tutto il territorio di Milano, che hanno visto il coinvolgimento di 2.800 minori. 

Il Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti: «I dati emersi in questi anni dal Programma QuBì ci dicono che povertà e disuguaglianze stanno crescendo, ma che nella comunità esiste anche una grande capacità di risposta. Nell’arco del 2020 le persone raggiunte dal Programma QuBì sono raddoppiate e sono aumentate le tipologie di aiuti: non solo contrasto alla povertà alimentare, ma anche educativa e digitale. Tutto questo è reso possibile dalla collaborazione di volontari, enti di terzo settore e istituzioni, che si muovono con un approccio di prossimità, che parte dal rapporto con le persone e dal prendere in considerazione i loro bisogni. La Fondazione Cariplo crede profondamente nel metodo tracciato da QuBì e, sulla base dell’esperienza fatta a Milano, intende allargarlo al territorio più ampio in cui opera, in collaborazione con le Fondazioni di Comunità. Ci aspettiamo delle volontà di collaborazione anche in altri territori, così come è successo a Milano, perché è solamente lavorando insieme e facendo rete che possiamo creare valore per le persone e per il territorio». 
Il Presidente di Fondazione Vismara Paolo Morerio: «Confermiamo la convinta adesione all’iniziativa che, nel corso dell’ultimo anno, ha dimostrato tutto il suo valore ed ha confermato la validità del metodo di lavoro collaborativo, partecipato ed integrato che è stato capace di mobilitare migliaia di volontari ed operatori, centinaia di Enti del Terzo Settore, l’Amministrazione Comunale e tante imprese che, insieme, si sono messi al servizio delle famiglie in maggior difficoltà ed hanno testimoniato una concreta vicinanza e supporto a migliaia di minori sulla città di Milano. Ci auguriamo che questa nuova progettualità possa rafforzare ulteriormente quanto sin qui costruito e possa registrare, da parte dell’Amministrazione Comunale, la decisione di trasformare questo progetto sperimentale ed innovativo in una vera e propria “politica pubblica” di contrasto alla povertà minorile per i prossimi anni». 

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