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Lettura: che cosa abbiamo imparato

In occasione dei 10 anni di BookCity Milano, dei 30 anni di Fondazione Cariplo e dell'ingresso di AIE tra i promotori di BookCity accanto alle quattro Fondazioni editoriali e al Comune di Milano, presso Cariplo Factory si è tenuto l’evento Lettura: che cosa abbiamo imparato, coordinato da Paola Dubini con la partecipazione di Giovanni Fosti - presidente di Fondazione Cariplo, Piergaetano Marchetti - presidente dell’Associazione BookCity Milano, Ricardo Franco Levi - presidente di AIE, Marino Sinibaldi - presidente del Cepell, Giulia Cogoli - direttrice del festival Dialoghi sull’uomo di Pistoia, Chiara Faggiolani - Università La Sapienza Roma, Maria Chiara Baretta - Fondazione Cariplo, Rocco Pinto - Associazione Forum del libro, Giovanni Peresson - AIE, Stefano Bartezzaghi, semiologo e scrittore.

A cinque anni dal decollo di 18App, a due anni dalla legge sul libro e all’indomani delle chiusure, degli isolamenti e dei lockdown, i dati dimostrano che, durante l’emergenza sanitaria, la filiera editoriale ha tenuto; ciò nonostante, i dati sulla lettura in Italia rimangono scoraggianti ed è proprio questo il tema portante dell’incontro, che mira a mettere in luce le abitudini di lettura degli italiani esplorando nel dettaglio quanto e come si è letto durante la pandemia. 

Ad aprire l’incontro un intervento del presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, che ha parlato della rilevanza della lettura come fattore di crescita personale e collettiva e delle importanti azioni di promozione della lettura che Fondazione Cariplo ha deciso di intraprendere in questi anni: “La lettura stimola in noi la curiosità, l’apertura al nuovo e la capacità di dare senso a ciò che accade: si tratta di un’occasione continua di apprendimento e sviluppo che deve essere accessibile a tutti. Sostenere la lettura significa sostenere la crescita personale e quindi anche collettiva. Per questa ragione, in un momento così particolare e delicato come quello attuale, Fondazione Cariplo continua a investire sulla cultura come risorsa fondamentale e pilastro chiave su cui costruire il futuro”.

A seguire, il presidente dell’Associazione BookCity Milano, Piergaetano Marchetti, ha ripercorso i 10 anni del festival, la crescita della manifestazione e cercato di stabilire quali siano i prossimi obiettivi in termini di diffusione della lettura: “La crescita della lettura non deve essere un effetto transitorio legato alla pandemia. Ci auguriamo che sia la lettura a diventare endemica. La lettura che apre al sapere, alla fantasia, alle diversità, è un ingrediente fondamentale della creatività a livello diffuso su basi razionali. E tutto ciò è garanzia, se – come impegno di BookCity – il libro entra nelle case ed è accolto in tutte le articolazioni della città – di crescita individuale, di consolidamento democratico. Uscire dal ghetto della povertà educativa e dei pensieri unici basati su effimere mode e irrazionali suggestioni è il nostro obiettivo di fondo”. 

Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che da quest’anno entra a far parte dei promotori di BookCity Milano, Ricardo Franco Levi ha ragionato sul tema della lettura e dell’acquisto di libri a Milano, evidenziata dalla nuova ricerca dell’associazione: “Oggi presentiamo un’indagine – ha spiegato – che mostra come a Milano i lettori siano più numerosi che nel resto d’Italia, 64% contro 56%, e più propensi a frequentare le librerie fisiche, anche se permangono grandi differenze nella distribuzione dei punti vendita tra centro e periferie. Questa ricerca, un unicum in Europa, è il nostro contributo alla città per un dibattito informato, ma vorremmo anche che fosse il primo passo verso la creazione di un Osservatorio permanente sui consumi culturali nel Comune di Milano e dell’Area metropolitana”. 

A seguire è intervenuto Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la lettura, andando ad approfondire le pratiche di promozione della lettura e quali siano le caratteristiche di quelle di successo. Coordinatrice dell’evento, Paola Dubini ha spostato l’attenzione sui lettori, veri protagonisti di BookCity e destinatari degli sforzi collettivi all’ordine del giorno, presentando alcuni dati relativi alla lettura e soffermandosi sui diversi modi di promuoverla. A seguire, la direttrice dei Dialoghi sull’uomo Giulia Cogoli ha esplorato il rapporto tra festival e promozione della lettura, prendendo in considerazione il cambiamento che la pandemia ha comportato e le sue conseguenze. 

Docente di Biblioteconomia all’Università La Sapienza di Roma, Chiara Faggiolani ha discusso il ruolo chiave delle biblioteche come luoghi di aggregazione, incontro e scambio per lettori, giovani e adulti, forti e occasionali, esponendo alcuni dei fenomeni che emergono dall’intreccio di lettura e socialità. Programme officer dell’Area arte e cultura di Fondazione Cariplo, Maria Chiara Baretta ha invece esposto gli sforzi messi in campo da Fondazione a sostegno della lettura: i progetti sostenuti, le iniziative finanziate e i dati relativi ai risultati ottenuti.

Rocco Pinto, tra i fondatori dell’Associazione Forum del Libro, si è soffermato sul rapporto dei ragazzi più giovani con le biblioteche e l’uso che ne fanno, l’impatto di 18App e come trasformare i giovani lettori in adulti che continuano a leggere. A seguire, è stata trasmessa una registrazione video del responsabile dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Giovanni Peresson, che ha presentato i dati dell’Osservatorio sulla lettura e sull’acquisto di libri, ebook e audiolibri a Milano, tratti dall’indagine attivata dall’Associazione. 

Ha concluso l’incontro un intervento di Stefano Bartezzaghi, scrittore e semiologo, che ha tratto le fila del discorso mettendo ordine tra i tanti dati raccolti e aggiungendo un ultimo punto alla riflessione condivisa: la disparità tra di dati di lettura relativi al nord Italia e quelli relativi al sud Italia, nel tentativo di scardinare luoghi comuni. 


Info: www.bookcitymilano.it