#arteecultura

Cosa prova un malato di Alzheimer?

Nel mese dell’Alzheimer, il 28 settembre dalle 14.00 alle 20.00 e il 5 ottobre dalle 14.00 alle 20.00, al centro commerciale Rondinelle (Brescia) una postazione di realtà aumentata consentirà ai passanti di vivere le emozioni di una persona affetta da Alzheimer.

Un viaggio virtuale dentro la “malattia invisibile” realizzato dalla rete “Città amiche della demenza: Brescia e Bergamo 2023” in collaborazione con Korian.

Città Amiche della Demenza è uno dei 92 progetti sostenuti dal bando di 3,5 milioni di euro: “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio” e nasce con l’intento di costruire comunità accoglienti e amiche delle persone con decadimento cognitivo e per combattere i processi di emarginazione e lo stigma che circonda i malati e i loro famigliari.

Lidia Tosi, Fondazione Casa di Industria Onlus di Brescia, è la coordinatrice del progetto Città Amiche della Demenza: «l’ambito della “Cultura come Cura” nell’anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura è una grande opportunità per sensibilizzare la comunità sul tema della demenza. Grazie al sostegno che abbiamo ricevuto sul Bando di Fondazione Cariplo e delle Fondazioni di Comunità Bergamasca e Bresciana abbiamo potuto attivare una pluralità di azioni diverse con lo scopo di avviare la costruzione di una comunità dove i cittadini siano “preparati” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie. L’obiettivo finale, a conclusione del progetto, è quello di aderire formalmente alla “Rete delle città amiche delle persone con demenza”. Ovvero città dove tutti, dai guidatori di autobus, gli esercenti, ai cittadini comuni, sono consapevoli che ci sono persone con demenza e sanno come relazionarsi: se conosco il problema magari se sono in coda al supermercato e la signora davanti a me non riesce a trovare il portafoglio invece di spazientirmi posso aiutarla.

Le Reti delle Città "dementia friendly" sono approdate in Italia nel 2016, grazie all'esperienza di Abbiategrasso. Il percorso di sensibilizzazione della comunità dura anni e richiede un impegno anche da parte dell’amministrazione comunale. Quello che stiamo cercando di fare è iniziare questo percorso, attraverso tante azioni che vanno da seminari divulgativi con vari attori della città, forze dell’ordine, parrocchie, scuole, l’apertura di Caffè Alzheimer. Ma anche iniziative rivolte ad un pubblico più eterogeneo, come questa nel centro commerciale, sono fondamentali perché intercettano persone di tutti i tipi che magari a quel problema non avevano mai pensato perché non lo avevano incontrato nella loro quotidianità. Per questa esperienza della realtà aumentata che abbiamo realizzato grazie alla collaborazione con il gruppo Korian, avevamo identificato luoghi come farmacie, scuole, università. Avevamo in realtà riflettuto anche sulla possibilità di posizionarci in una rete di supermercati ma ci eravamo fermati, convinti che un tema così poco “leggero” potesse essere vissuto come disincentivante per gli acquisti e quindi non apprezzato. Poi è arrivata questa bellissima proposta del centro commerciale “Le Rondinelle” che ha organizzato una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’Alzheimer e l’abbiamo colta al volo. Assieme all’esperienza della realtà aumentata, verrà distribuito uno shopper con pieghevoli informativi sui servizi a disposizione delle persone affette da Alzheimer e i loro famigliari. È la prima volta che ci troviamo in un luogo di così grande passaggio e siamo molto curiosi delle reazioni delle persone».

Micol Vezzini, responsabile controllo qualità Korian, racconta che cosa vedranno le persone che indosseranno il visore: «nella prima parte del video ci si immerge nella quotidianità di una persona malata di Alzheimer. Un calzino dimenticato nel frigo, una stanza buia piena di rumori dove si prova una sensazione di disorientamento. La seconda parte, che abbiamo chiamato “La Casa che Cura”, è un percorso all’interno di un ambiente domestico, una casa tipo di una persona anziana. Accompagnati da una voce ci si muove di stanza in stanza e vengono illustrati gli elementi che riescono a essere di supporto e quelli che invece acuiscono il disorientamento, come uno specchio nel posto sbagliato, un colore delle pareti che crea ansia. Tutti gli ambienti sono stati ricreati: il salotto, la camera dal letto, il bagno e alla fine del percorso, con tantissimi esempi concreti, ogni stanza viene trasformata in una “stanza che cura” e le persone che lo vedono, perché il video è destinato ai caregiver, capiscono come approcciarsi e gli elementi e gli accorgimenti pratici da adottare nella gestione di una persona malata. Un ambiente favorevole è molto importante, anche gesti apparentemente banali come la presentazione del cibo a tavola. È un percorso lungo, che dura venti minuti, ma è uno strumento di supporto molto potente perché aiuta davvero a immedesimarsi nella realtà di una persona malata e per aiutare famiglie e care givers».

correlate

arteecultura

bergamo

ArtLab 23 Bergamo: la cultura, investimento per il futuro

Dal 27 al 29 settembre tre giorni di incontri sui temi più urgenti del settore culturale

Leggi tutto

arteecultura

festival de andrè brescia

"Le canzoni di De André anticorpi contro la prevaricazione e le disuguaglianze"

A Brescia, il Festival De André alla quarta edizione dal 5 al 30 settembre

Leggi tutto

Per l’elenco delle aree operative, Clicca qui