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L'intervento del Presidente Fosti a F20 Climate Solutions Forum

Foto f20 meet 30 settembre 2021 prandoni 120

È per noi un privilegio ospitare, insieme a F20, un momento di riflessione e confronto su un tema così prioritario. Ringrazio il Ministro Giovannini per le sue parole, che ci aiutano a mettere a fuoco la sfida che ci troviamo a fronteggiare.

Il tema di oggi mi permette di sottolineare quelli che per Fondazione Cariplo sono aspetti cruciali della crisi climatica e della transizione verde: una transizione che sia giusta e un’azione che parta dal coinvolgimento delle nostre comunità.

I dati del 6° rapporto IPCC mostrano come nemmeno la riduzione del 7% delle emissioni di CO2 durante la pandemia abbia potuto ridurre la concentrazione di CO2 nell'atmosfera, e rendono innegabile la necessità di intraprendere azioni durature e strutturali per affrontare il cambiamento climatico.

Queste azioni, tuttavia, devono essere giuste. Dentro a questo momento di grande trasformazione, che ci vede immersi in una rivoluzione digitale, dobbiamo chiederci come costruire una transizione ecologica che si prefiguri gli impatti sociali che inevitabilmente emergeranno. È proprio per attuare realmente una vera transizione che dobbiamo tenere conto del suo impatto sociale, perché se non è sostenibile sotto tutti gli aspetti non sarà né giusta né realizzabile.

Una transizione giusta deve tener conto delle innegabili differenze nei modi in cui il cambiamento climatico e la transizione verde impattano i diversi settori della nostra società: la relazione tra le disuguaglianze sociali e il cambiamento climatico emerge infatti in modo trasversale anche all'interno di paesi come l'Italia.

Povertà e cambiamento climatico agiscono in un circolo vizioso: le disuguaglianze fanno sì che i gruppi svantaggiati siano colpiti in modo sproporzionato dagli effetti negativi del cambiamento climatico, esacerbandone le fragilità e propagandole ulteriormente. Quindi non solo gli effetti del cambiamento climatico avranno un impatto più rapido e più intenso sui gruppi svantaggiati, ma ne creeranno di nuovi. Infatti, la Banca Mondiale stima che senza azioni immediate, il cambiamento climatico potrebbe spingere 120 milioni di persone in più in uno stato di povertà entro il 2030. Questo non è vero solo nei paesi in via di sviluppo, ma è una realtà in tutto il mondo, come dimostrato da ricerche pubblicate su Nature e dal dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite.

Nel progettare e implementare la transizione verde dobbiamo quindi tenere a mente questa relazione e favorire un cambiamento che non escluda i più fragili, verificando che le soluzioni che progettiamo non abbiano l'effetto di esacerbare il loro svantaggio. Un esempio è quello della povertà energetica, che è spesso legata ad un basso reddito e colpisce 2,3 milioni di famiglie in tutta Italia. Dall'inizio del 2021, c'è stato un aumento del 514% degli interventi per aumentare l'efficienza energetica nel nostro paese. Tuttavia, quegli interventi hanno interessato solo le famiglie più ricche, procedendo molto lentamente nell'edilizia pubblica e nelle zone più povere delle nostre città.

La transizione verde può essere un incredibile catalizzatore per ridurre le disuguaglianze profondamente radicate e contribuire ad affrontare i problemi della società. Questo potenziale può essere realizzato solo se la transizione mette l'agenda sociale in primo piano e soprattutto se è pensata CON e PER le nostre comunità. Inoltre, dobbiamo agire creando alleanze tra le nostre comunità, perché solo la creazione di reti di cooperazione può permettere di intraprendere azioni significative. Questo modello è al centro del progetto F2C Fondazione Cariplo per il Clima e della sua Call Strategia Clima. Il progetto ha iniziato il suo lavoro in quattro città (Bergamo, Brescia, Brianza Ovest e Mantova), concentrandosi sulla creazione di un'alleanza tra pubblico, parchi e terzo settore con un approccio molto concreto fatto di adattamento, mitigazione e revisione degli strumenti urbanistici. Questo è solo un esempio di come un approccio inclusivo nella transizione verde e l'attenzione a unire le nostre comunità possano diventare sistemici per chi affronta il cambiamento climatico e di come le nostre Fondazioni possano essere attori cruciali in questo processo.

Ringrazio Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina - partner italiani di F20 e di questa iniziativa, e ringrazio anche ASviS, Assifero e ACRI per il loro supporto.

Auguro a tutti buon lavoro.

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