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Io sono Cultura 2022: il rapporto annuale di Symbola e Unioncamere

Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell’economia. Da qui il titolo del rapporto Io sono cultura, e grazie alla loro forte relazione con la manifattura hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il made in Italy. Oggi, a due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e ripartenza, le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. Non solo perché i numeri dell’ultimo decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e ricchezza.  Ma anche perché sono un motore di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura creative-driven. Ossia quella manifattura che ha saputo incorporare professionisti e competenze culturali e creative nei processi produttivi, traducendo la bellezza in oggetti e portando il made in Italy nel mondo. Bellezza e cultura, quindi, sono parte del DNA italiano e sono alla base delle ricette made in Italy per la fuoriuscita dalle crisi. Io sono cultura annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia e lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di molte personalità di punta nei diversi settori.

Il rapporto, arrivato alla dodicesima edizione, è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Fondazione Cariplo, Regione Marche, Istituto per il Credito Sportivo. È stato presentato oggi, a Casa Fornasetti a Milano, con un focus sui dati della Lombardia, dal direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti. Ne hanno discusso il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci; Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo; Alberto Cavalli, Fondazione Cologni dei Mestieri d’arte di Milano; Maria Porro, presidente Assaredo e presidente Salone del Mobile; Antonio Calabrò, presidente Forum Fondazione Symbola e presidente Museimpresa; Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano; Stefano Bruno Galli, Assessore alla Cultura Regione Lombardia; Nicola Ricciardi, direttore artistico miart. Ha moderato i lavori Nicoletta Polla-Mattiot, direttrice di How to Spend it Italia.

La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonistadichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - del nuovo ‘Bauhaus’, fortemente voluto dalla Commissione Europea che nasce per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next Generation EU. Cultura, creatività e bellezza e coesione sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Milano e la Lombardia confermano la loro centralità in questo percorso verso un’economia più a misura d’uomo e per questo più capace di futuro”.

All’interno dello scenario di grande frammentazione in cui ci troviamo, la Cultura si conferma sempre di più come una dimensione cruciale per ridurre le crescenti distanze all’interno delle comunità.dichiara Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo - La presenza di un sistema culturale diffuso infatti ha la capacità di creare valore economico e occupazionale ma anche spazi di elaborazione di significato e di crescita personale, che rafforzano le comunità e la coesione sociale. Nei suoi 30 anni di attività Fondazione Cariplo non ha mai smesso di investire in cultura: lavorare insieme a tutti i soggetti coinvolti per rafforzare il sistema e moltiplicare le occasioni di accesso alla cultura, cercando attivamente di raggiungere chi è più ai margini, continuerà ad essere per noi una priorità per costruire futuro”.

Per leggere il rapporto completo visita il sito www.symbola.net