#ambiente

Bando Plastic Challenge - FAQs

 Bando Plastic challenge - sfida alle plastiche monouso 


Frequently Asked Questions (aggiornamento 5 maggio 2020)
 

1) Cosa si intende per prodotti di plastica monouso?
Per prodotto di plastica monouso si intende un prodotto fatto tutto o in parte di plastica, non concepito, progettato o immesso sul mercato per compiere più spostamenti o rotazioni durante il ciclo di vita ed essere rinviato al produttore a fini di ricarica o riutilizzo per lo stesso scopo per il quale è stato concepito, conformemente a quanto previsto dalla Direttiva SUP (Single Use Plastics) (2019/904/CE).
Alcuni esempi: contenitori per alimenti, tazze e bottiglie per bevande, posate, piatti, imballaggi (pacchetti, involucri in materiale plastico flessibile), flaconi e altri contenitori per detergenti e detersivi, bicchieri, pannolini, ecc.
Per ulteriori esempi sulle tipologie di prodotti di interesse del bando si può fare riferimento alla sopracitata Direttiva 2019/904/CE.

2) È possibile presentare progetti riguardanti le microplastiche e il loro impatto sull’ambiente?
Sebbene le microplastiche rappresentino un tema attuale e di forte preoccupazione relativamente al loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana, il bando Plastic challenge si focalizza sui prodotti di plastica monouso; i progetti dovranno pertanto concentrarsi su quest’ultima tipologia di prodotti.

3) Gli imballaggi flessibili per il confezionamento degli alimenti possono essere considerati monouso? Possono essere oggetto del Bando?
Sì, anche questa tipologia di imballaggi è oggetto del bando e potrà essere interessata dai progetti.

4) Sono ammesse attività di sensibilizzazione nelle scuole?
Tali azioni, come in generale tutte le azioni di divulgazione, educazione, sensibilizzazione e public engagement possono essere parte dei progetti, ma non potranno rappresentarne il principale focus, che resta comunque quello dello sviluppo di pratiche concrete con effetti misurabili. Pertanto, il costo di tali azioni non potrà superare il 10% dei costi totali di progetto.

5) È prevista una durata massima per i progetti?
Non è prevista, ma la durata del progetto sarà oggetto di valutazione. In particolare, si valuterà la congruita della durata rispetto alle azioni previste, ai risultati attesi e al budget totale a disposizione.

6) Le università possono presentarsi come capofila?
No, ma possono partecipare come partner o come soggetti aderenti alla rete.

7) In caso di partenariato, il partner deve essere necessariamente un ente pubblico?
No, non esistono vincoli del genere relativamente ai soggetti coinvolti nel progetto.

8) Il cofinanziamento deve essere garantito interamente attraverso risorse proprie dei soggetti attuatori (capofila ed eventuali partner)?
No. È prevista anche la figura del finanziatore di tipo 2 (cfr. pag. 75 della Guida alla rendicontazione), che può sostenere direttamente parte delle spese. Queste ultime possono consistere in quota parte (coerentemente con l’effettivo impegno nel progetto) della busta paga del personale dipendente del finanziatore, o in spese di altra natura (es. fatture per consulenze, collaborazioni, materiali di consumo, ecc.) intestate al finanziatore e liquidate dal finanziatore medesimo. Si precisa che, ai fini di una completa rappresentazione dei costi e ricavi complessivi, il Piano economico deve espressamente considerare anche i costi e i ricavi apportati dal finanziatore di tipo 2.  Si evidenzia inoltre come la congruità della presenza di questa tipologia di copertura (più o meno predominante sull’ipotetico 40% dei costi totali di progetto, come richiesto dal bando) sarà oggetto di valutazione di merito.

9)  Come e chi presenta la lettera accompagnatoria?
La lettera accompagnatoria è uno dei documenti obbligatori di progetto. Il format obbligatorio da utilizzare è scaricabile dal sito e dall’area riservata: la lettera deve essere quindi stampata su carta intestata, firmata dal Rappresentante legale della sola organizzazione proponente (capofila in caso di partenariato) e caricata tra gli allegati di progetto. Possono essere allegati anche documenti firmati elettronicamente secondo la procedura interna dell’ente. Gli eventuali partner di progetto non sono tenuti a compilarla.

10) Posso partecipare al bando se sono una start up for profit?
Si, ma non nel ruolo di capofila o di partner, in quanto la Fondazione non può concedere contributi, direttamente o indirettamente, a enti con fini di lucro o imprese di qualsiasi natura a eccezione delle imprese sociali e delle cooperative sociali.
Sul bando Plastic challenge, possono, in particolare, presentare richiesta di contributo in qualità di capofila o di partner, solamente gli enti non profit attivi in campo ambientale. Ciò non toglie, come viene indicato nelle linee guida del bando, che le organizzazioni ammissibili al contributo possano presentare proposte progettuali in sinergia con aziende private e/o start up: tali soggetti possono essere coinvolti nella rete di progetto, contribuendo a specifiche azioni e/o in qualità di finanziatori, senza però ricevere un contributo dalla Fondazione.
Per i requisiti generali di ammissibilità al contributo si prega di fare riferimento ai seguenti documenti: Criteri generali per la concessione dei contributi e Guida alla presentazione dei progetti su bandi.

11) Posso coinvolgere come partner di progetto un'impresa o un consorzio di imprese?
La Fondazione non può concedere contributi, direttamente o indirettamente, a enti con fini di lucro o imprese di qualsiasi natura, a eccezione delle imprese sociali e delle cooperative sociali (cfr. Criteri generali par. I). Enti diversi da quelli ammissibili al contributo non possono quindi far parte del partenariato di progetto (vd. anche la FAQ n.2), ma possono partecipare alla rete progettuale, contribuendo alla realizzazione di azioni di progetto e/o co-finanziando il progetto stesso. Per la definizione di partner e partenariato cfr. Guida alla presentazione par. 7.b.

12) Cosa si intende con "lettere di adesione o altri accordi"?
Sono documenti in formato libero, debitamente sottoscritti, in cui vengono indicate le modalità di partecipazione al progetto da parte di un soggetto aderente alla rete e/o finanziatore. Attenzione: ciò non riguarda capofila e partner, che sono invece tenuti a sottoscrivere l’apposita modulistica (Accordo di partenariato a firma congiunta o Accordo di partenariato a firma disgiunta)..