24
Arringando da sotto un baobab i gruppi delle sue seguaci che non costituiscono ancora una vera folla, ma
rilanciano continuamente il suo nome sopra l’uditorio, conclude così il suo intervento: «Spero di non ascoltare o
leggere più delle storie che parlano di donne picchiate dal marito geloso o che sono state bastonate a sangue
perchè si sono rifiutate di concepire l’ottavo figlio».
Altro appassionato intervento è quello di Vera Chirwa, prima avvocatessa del Malawi, che nel 2004 si era candidata
(invano) alla Presidenza e che gode del gradimento dei radicali per aver scontato dodici anni di galera sotto il
governo di Hastings Kamuzo Banda, la quale ha indicato succintamente le linee-chiave del suo programma:
«Le donne malawiane - ha esordito - non hanno più bisogno della carità, ma di andare a scuola, di fare dei progetti
concreti di sviluppo economico e sociale», tenendo ben presente che «l’istruzione e la conoscenza dei propri
diritti servono a poco se hai la pancia vuota». Ammonimento che deve essere stato accolto con entusiasmo nel
villaggio di Nsanje, dove una bambina di 12 anni, Chifundo Salifù, studia per diventare “ambasciatrice” mentre
un’altra alunna - Mia Zeka, anni 13 - segue altre discipline scolastiche perchè ha intenzione di intraprendere la
carriera giornalistica. Le ho detto che sono troppo vecchio per fare gli onori di casa, se mai sbarcasse un giorno
in via Solferino al Corriere della Sera.
L’analfabetismo è infatti un’altra sciagura che mette a disagio l’intera popolazione, soprattutto quella femminile,
dove le persone che non sanno leggere e scrivere sono il 58 per cento. Sorprende e commuove perciò l’iniziativa
di tre ragazze - Belita, Gladys ed Evilina - che, pur essendo analfabete, vanno di casa in casa per convincere
i genitori a mandare a scuola i loro figli. A chi oppone resistenza, la risposta è talvolta brutale: «Beh, la scelta è
vostra. Significa che preferite vedere vostra figlia col grembiule di servetta-tuttofare alle dipendenze di un vecchio
bacucco piuttosto che saperla impiegata in un bell’ufficio di Lilongwe o di Blantyre».