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L'intervento del Presidente Fosti alla Presentazione del Primo Rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo

Dopo la presentazione del Rapporto Disuguaglianze e dopo tutti gli interventi che si sono susseguiti, servono poche parole. Oggi abbiamo messo in atto una conversazione e abbiamo reso evidente come sia necessaria una coralità per affrontare i temi che abbiamo cercato di mettere a disposizione della nostra comunità e del nostro sistema istituzionale ed economico. 

Questo determina anche un elemento di apertura. Pensate cosa abbia voluto dire per Fondazione Cariplo, che normalmente sostiene il lavoro di altri, mettersi in gioco attraverso un lavoro di ricerca proprio, avendo anche l’umiltà di farsi guidare, nel nostro caso da Federico Fubini che ha curato il rapporto. 

Abbiamo condotto questo lavoro con una logica di apertura: mettersi in gioco ma non mettersi in gioco da soli. E abbiamo cercato di lavorare su delle intersezioni, che fossero intersezioni di punti di vista e di angoli molto differenti. Questo perché il tema di cui parliamo è un argomento che riguarda tutti: la disuguaglianza è qualcosa di straordinariamente complesso ma anche semplice da comprendere perché avviene davanti a noi.

Stiamo parlando del fatto che il futuro di un Paese si costruisce investendo sulle persone. Questo è quello che abbiamo cercato di mettere a disposizione, sulla base di dati che ci dicono che abbiamo difficoltà nel sostenere le persone a partire dai primi momenti della loro vita. Quindi chi ha già delle opportunità può dare un contributo e chi ne ha meno ne trarrà degli svantaggi e non sarà in grado di dare un contributo. 

Questo ci dice che ciò che urta la nostra coscienza civile danneggia anche la costruzione del futuro del nostro Paese. Allo stesso tempo, ci dice che bisogna lavorarci insieme

E’ da qui che possiamo costruire un’agenda: non tanto attraverso una proposta di soluzioni singole ma condividendo insieme quale sia il problema cruciale per il  futuro delle nostre persone; quello è il tema da cui dobbiamo partire

Questo rapporto ci richiama alla responsabilità ma ci dà anche elementi straordinari dell’enorme spazio di possibilità. Io vorrei essere più attento a questo spazio piuttosto che farmi soffocare dalla responsabilità. Invito chi vorrà commentare il rapporto a non enfatizzare la dimensione allarmistica, che evidentemente dovrebbe suscitare in tutti, ma che venisse raccontato il senso di responsabilità che abbiamo di fronte se ci mettiamo insieme a lavorare su questa partita. 

Vorrei discutere due considerazioni di metodo che secondo me questo rapporto ci trasmette con grande chiarezza. 

  1. Connettere anziché produrre. Viviamo una sensazione costante di essere sempre indietro e di dover fare. In realtà facciamo tanto, ma la sensazione di dover sempre aggiungere non necessariamente ci porta lontano, piuttosto dobbiamo imparare a connettere. Dobbiamo investire su una cifra molto più contemporanea: quella del connettere piuttosto che continuare ad aggiungere, perché il lavoro connettivo moltiplica. Quando si dice insieme, non è solo una chiamata a una visione romantica delle cose, ma è una modalità funzionale, necessaria e contemporanea per poter fare passi avanti. Ogni passo in avanti che non facciamo è un passo indietro dal nostro futuro.
  2. Attesa o iniziativa. Una seconda questione è una scelta tra una posizione di attesa in cui vengono messe a disposizione possibilità per chi è in grado di coglierle. La consapevolezza che qualcuno è più capace di altri di cogliere le opportunità ci dice che il contrasto alla disuguaglianza non si realizza solo creando opportunità. Così non solo non riduciamo le disuguaglianze ma rischiamo di amplificarle. Quindi diventa necessario avere una posizione di iniziativa piuttosto che di attesa. Ciò significa anche prendere la responsabilità di decidere quali siano le priorità su cui agire. Non è una decisione che Fondazione Cariplo può prendere da sola, ma emerge dalla convergenza di tanti attori. È una questione di scelta oltre che di metodo. Ciò che si decide di finanziare determina anche gli orientamenti di diversi soggetti.