FONDAZIONE CARIPLO - page 10

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Gli inglesi mantennero il controllo della regione per tutta la prima metà del XX secolo, nonostante i tentativi dei
locali di ottenere l’indipendenza. Durante tutto questo periodo, grazie all’influenza di una élite di persone africane
che avevano studiato in scuole europee e americane, nacque il Nyasaland African Congress, poi trasformato in
Malawi Congress Party. Il braccio di ferro tra l’amministrazione coloniale britannica proseguì fino al 1961, quando
il Malawi Congress Party, sotto la guida di Hastings Kamuzu Banda, vinse le elezioni e prese di fatto il controllo
del governo del paese. Nel 1962, il governo inglese acconsentì a concedere l’autonomia di governo al Nyasaland:
Banda divenne primo ministro l’anno successivo, mentre il 6 luglio 1964 il paese divenne finalmente indipendente
adottando il più virile nome di Malawi.
Sbarcando nel Malawi, che immaginavo il solito, squallido paesaggio da terzo mondo, quale non fu la nostra
sorpresa (mia e di Luigi) nel trovarci di fronte a un acquarello di città, villaggi e strade pulitissime, l’imponente
plateau con le cuspidi di pietra conficcate nel cielo a tremila metri: e poi il lago, quel lago di un tenue azzurro
turbato appena dalla chiassosa allegria dei pescatori, alle prese con le reti appena tirate a riva, colme di pesci.
Credo sia superfluo a questo punto inserire la riflessione che “l’incantevole paesaggio” non è una fatua cornice
ma la vera, grande fonte di richezza e prosperità del Paese.
Le sterminate distese di tè del Thyolo, i campi di tabacco, grano e canna da zucchero di cui non vedi mai i
confini anche se li sorvoli con l’elicottero, i grandi pascoli con mandrie di mucche e greggi di pecore e capre
in lento ma perenne movimento nei poderi dei grandi proprietari terrieri, non di rado stranieri, sono la conferma
che è l’agricoltura (grazie anche al volume dell’esportazione dei suoi prodotti all’estero) la forza trascinatrice
dell’economia malawiana. Ma il rischio della carestia e delle piogge torrenziali che flagellano la regione è sempre
in agguato: e la mattina all’alba, aprendo la finestra, il contadino comincia a calcolare i danni immediati e a fare
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