#arteecultura

Apre a Milano la Portineria di comunità per rigenerare relazioni

Nasce nel cuore del quartiere Santa Giulia, all’interno del Parco Trapezio, la prima Portineria di comunità a Milano, uno spazio di ascolto e attivazione sociale, frutto di un lavoro di co-progettazione ideato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, sostenuto da Fondazione Cariplo, in collaborazione con il Municipio 4, in partnership con IKEA Italia, Lavazza e Leroy Merlin e in dialogo con AFOL, INPS, Sistema bibliotecario di Milano.

La Portineria di comunità di Parco Trapezio si inserisce in uno dei più ambiziosi progetti di rigenerazione urbana delle città e aggiunge un tassello alla Rete nazionale delle Portinerie di comunità (ad oggi tre a Torino e tre nelle aree interne del Canavese), luoghi di welfare di comunità culturali e sociali.

Quella delle Portinerie di comunità non è solo una risposta sociale, ma un progetto culturale che si distingue dalle portinerie condominiali o di quartiere: lavora in modo generativo, attiva i desideri e le competenze di chi abita le città, costruendo legami tra mondi diversi e alimentando la partecipazione civica. Un lavoro che ha preso forma attraverso l’utilizzo del Portale dei Saperi, una piattaforma di ascolto e mappatura delle competenze e dei bisogni del territorio.

Il lavoro di Rete a Milano è iniziato nel 2018 nell’ambito de “Lacittàintorno”, un’iniziativa di Fondazione Cariplo. Lanciato con l’obiettivo di favorire il benessere e la qualità della vita nelle aree urbane periferiche, il programma si è svolto tra il 2016 e il 2022 in collaborazione con il Comune di Milano, partner strategico, e con il prezioso supporto del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.

La Portineria di comunità Parco Trapezio è un luogo leggero dove le risorse messe a disposizione dai soggetti locali incontrano quelle offerte dalle istituzioni e dalle aziende partner coinvolte da Rete Italiana di Cultura Popolare. Il fatto che la Portineria di comunità si avvalga del Portale dei Saperi la caratterizza in modo speciale rispetto ai Punti di Comunità avviati in seno a Lacittàintorno. Questa piattaforma, infatti, che consente di archiviare, elaborare e restituire dati e informazioni sempre aggiornati sui bisogni e i desideri, sulle risorse e le competenze presenti sul territorio, mette a disposizione delle attivatrici e attivatori di comunità e dei soggetti aderenti un flusso di input da utilizzare in modo continuativo nella coprogettazione e innovazione dei servizi e delle attività proposti agli abitanti. Le attivatrici e gli attivatori sono operatori culturali che dialogano con il territorio, facilitano e gestiscono processi partecipativi e si occupano della manutenzione delle reti di una comunità di prossimità. Ciò mantiene l’offerta della Portineria sempre rilevante e aggiornata per la comunità locale con l’obiettivo di farne un vero e proprio bene comune.” dichiara Sergio Urbani, Direttore Generale e CEO di Fondazione Cariplo.

Il progetto puntava ad aumentare e diversificare le opportunità a disposizione degli abitanti e a favorire la nascita di nuove economie e nuove centralità cittadine nelle aree di Via Padova-Quartiere Adriano, situata nel nord-est della città, e di Corvetto-Chiaravalle-Rogoredo, a sud-est. In queste zone, caratterizzate da numerose criticità ma anche da significative risorse, si è scelto di stimolare il protagonismo delle comunità per dare vita a processi di rigenerazione “a base culturale”.
Il modello d’intervento de “Lacittàintorno”, infatti, si componeva di “dispositivi di ingaggio” attraverso cui gli attori non profit locali venivano invitati a sviluppare attività culturali ed educative, ad accompagnare gli abitanti nel recupero e rivitalizzazione di spazi verdi e piazze, e persino a dare vita ai Punti di Comunità, spazi accessibili e ibridi socio-culturali, gestiti da soggetti del terzo settore capaci di mettersi in ascolto degli abitanti e di trasformarne esigenze e vocazioni in servizi prodotti in modo collaborativo, intercettando e attirando nel quartiere anche le risorse presenti a livello cittadino.

In questo contesto si è voluto sperimentare il Portale dei Saperi come strumento di sviluppo sociale, culturale ed economico: partendo da un focus sul quartiere Corvetto, si è esteso il lavoro di indagine e ingaggio delle comunità di prossimità nei quartieri Vigentino, Molise-Calvairate e Rogoredo-Santa Giulia collaborando con Fondazione Housing Sociale.

Questo percorso raggiunge un importante traguardo con l’apertura della Portineria di comunità Parco Trapezio, che va ad affiancarsi a Mosso, lo spazio ibrido socio-culturale che ha ridato vita agli spazi dell’ex Convitto Trotter in zona Via Padova, e a Magnete, che apre al territorio alcune porzioni della RSA Adriano, nell’omonimo quartiere.

"L'apertura di una Portineria di comunità in un quartiere di Milano caratterizzato da una storia complessa dimostra la capacità del 'modello Portinerie' di adattarsi ai bisogni e alle risorse di contesti diversi proprio perché si basa sul forte coinvolgimento di chi in quei luoghi vive ed opera, individui, famiglie, soggetti pubblici e privati, costruendo alleanze per avviare un percorso la cui direzione e contenuti si definiscono e ridefiniscono nel confronto. Per questo ogni Portineria di comunità è diversa e continuamente in movimento." racconta Chiara Saraceno, Presidente della Rete italiana di cultura popolare.

Proprio in quest’ottica di “bene comune”, a fine maggio, la Portineria di comunità Parco Trapezio si è animata con un ciclo di focus tematici di partecipazione, ascolto e confronto su temi importanti per il quartiere e il territorio: verde e sostenibilità, scuole e anziani, sport e benessere.

A Milano, dunque, nasce un nuovo luogo dinamico e molteplice, di scambio e aggregazione, di creazione di esperienze e servizi che prenderanno forma nell’ascolto, nella partecipazione e nelle relazioni tra i vari attori del progetto, a partire da chi il territorio lo abita e lo vive.