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Il cibo che cura

Fondazione Cariplo è attiva da anni nel “favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio”. In particolare, dal 2000 fino al 2015, con successivi affinamenti, è stato attivo un bando “Favorire lo sviluppo dell’impresa sociale per inserire al lavoro persone in condizione di svantaggio” attraverso il sostegno, con contributi a fondo perduto, a piani di sviluppo e di aggregazione di imprese sociali in grado di creare nuova occupazione, garantire la sostenibilità delle attività imprenditoriali e il miglioramento dei processi di inserimento lavorativo. Dal 2000 a oggi sono stati deliberati 342 contributi per circa 37 milioni di euro. I principali destinatari sono state cooperative sociali di tipo B, attive su diversi settori (ristorazione, manutenzione verde, pulizie, assemblaggi, industriale, servizi informatici, commercio..). Il bando ha permesso così alle cooperative beneficiarie di crescere o stabilizzarsi in modo sostenibile a dispetto della crisi, creare nuovi posti di lavoro o riconvertire alcuni a rischio, soprattutto per persone in condizioni di svantaggio certificato ma anche per le cosiddette nuove povertà.  

Abbiamo raccolto tre storie relative di disagio psichico e inserimento lavorativo. Tre storie di donne che hanno curato le loro fragilità attraverso la relazione con il cibo e hanno iniziato percorsi di successo nell’ambito di cooperative attive nell’accoglienza di persone con disagio psichico, nel catering, nella ristorazione e nella coltivazione di prodotti biologici

CAMBIO 

Cambio, nel centro di Bergamo, è un punto vendita di frutta e verdura biologica e una caffetteria per colazioni, pranzi e aperitivi vegani e vegetariani, appena inaugurata. Cambio è un progetto della Cooperativa Biplano che dal 1998 interviene su due filoni: l’accoglienza a persone in situazioni di disagio psichico e l’agricoltura biologica. 

La storia di Claudia

Claudia ha 40 anni, lavora nel punto vendita e nella caffetteria vegetariana vegana di Cambio : “Stare a contatto con il cibo, soprattutto con la frutta e la verdura, mi fa stare bene e mi restituisce la mia identità: sono un essere umano e appartengo alla terra. La mia guarigione è iniziata quando ho scelto io che cosa mangiare, a farmi del bene attraverso il cibo”. Il lavoro a Cambio è l’approdo di un percorso di inserimento lavorativo e di un percorso personale di rinascita: “Nel 2011 ho avuto uno scompenso psicologico devastante. E’ stato scatenato da un aborto, ma in realtà le fragilità affondavano nella mia infanzia. Sono la figlia di un padre-padrone e di due genitori che ho dovuto accudire come se fossi stata io il genitore: a sei anni preparavo la colazione per tutti, a otto pulivo la casa. Mi hanno obbligata a essere adulta, nessuno si è preso cura di me e mi sono presa cura di tutti, anche di un uomo che ha voluto tutto il mio amore e non mi ha dato nulla e mi ha lasciato quando ero incinta, un amore solo malsano. E’ nata una bambina e mi sono presa cura di lei, sempre da sola.  Lui è tornato solo per mettermi incinta di nuovo. Non avevo la forza di far nascere questo bambino, né le condizioni economiche. Ma l’aborto mi ha devastato: non riuscivo più a tenere a bada le ansie, a occuparmi della piccola, a lavorare, a mantenere me e lei, avevo attacchi di panico, manie di persecuzione. Ho iniziato un percorso di cura, la bambina è stata data in affido. Ora la vedo tutte le settimane e c’è anche un progetto di reinserimento. Ci sono ancora ostacoli, soprattutto di natura economica ma sto molto meglio: il lavoro mi ha insegnato un alfabeto di relazioni che non avevo. All’inizio stare al bancone e affrontare le persone, anche solo salutarle, mi generava panico, mi sentivo sbagliata e non all’altezza ma il contatto con il cibo mi rassicurava, mi dava equilibrio e serenità”. 

AROMI A TUTTO CAMPO

Aromi a Tutto Campo preparazioni 08

Aromi a tutto campo è un servizio di catering e delivery vegano e vegetariano. La Cooperativa sociale nasce nel 2011 da un gruppo di donne già fondatrici del  Giardino degli Aromi che ha sede nell’ex Paolo Pini e che da dieci anni forma al lavoro gli assistiti dei centri di salute mentale di Milano e dell’hinterland. Aromi a tutto campo coinvolge gli utenti psichiatrici in un’attività di catering che va dalla coltivazione delle materie prime al cibo nel piatto e oggi ha 14 dipendenti, tra cui Giancarla e Maria. Gli chef preparano solo piatti vegetariani e vegani “Per stare leggeri anche nella coscienza” e hanno aperto un takeaway veg nel quartiere Niguarda. 

La storia di Giancarla

Giancarla, 42 anni, dal 2012, lavora come addetta alla preparazione dei pasti: "Questo lavoro mi ha salvato, dopo l'ictus che mi ha colpita nel 2010 ho frequentato un centro diurno per disabili dove ho conosciuto Raffaella (ndr, Cuoca e presidente della Cooperativa Aromi a Tutto Campo). Ero afasica non riuscivo a comunicare e a capire cosa gli altri mi dicessero. Con l’aiuto di un logopedista, attraverso le attività proposte dal centro diurno e soprattutto grazie al laboratorio di cucina condotto da Raffaella sono riuscita a ritrovare le capacità manuali che con l'ictus si erano compromesse. Questo processo si è consolidato in cooperativa dove ho ritrovato autonomia, responsabilità e anche un bellissimo modo di esprimermi. Mi piace ideare piatti sempre nuovi insieme al gruppo cucina, stare con gli altri e anche il confronto con le fragilità di ciascuno”.

La storia di Maria

Maria, 50 anni, è stata assunta nel 2014:  "Dopo un tumore e la morte di mia madre ho avuto un forte depressione e ho iniziato a essere seguita dal CPS, Centro Psico Sociale del Niguarda,. Grazie al supporto degli operatori ho cominciato a stare meglio. Nel percorso era previsto un tirocinio formativo, e io ho scelto l'Associazione il Giardino degli Aromi. All'inizio questo lavoro mi faceva paura, perché non ero abituata ai ritmi veloci che impone la cucina, adesso mi piace tutto, anche i ritmi serrati che sono necessari per garantire la freschezza dei piatti e adoro la cucina vegetariana e vegana che proponiamo”. 

phoho @ www.aromiatuttocampo.org