#serviziallapersona

Storie di filantropia locale

C'è un filantropo in ognuno di noi. Storie di filantropi che hanno fatto del bene alla comunità...

Arnaldo Donadoni 

Nel 1990 Arnaldo Donadoni regala alla neo nata Fondazione comunitaria del Lecchese Onlus un miliardo e mezzo di lire per intitolare un fondo patrimoniale ai genitori, allo scopo di sostenere, con il rendimento del fondo, iniziative locali a favore, in particolare, degli anziani. Poco tempo dopo trasferisce alla Fondazione lecchese una somma di due miliardi di lire, per sovrintendere e finanziare un complesso restauro della chiesa del suo paese natale. Interpretando poi correttamente la natura dei fondi patrimoniali delle Fondazioni di comunità secondo la logica della flessibilità in funzione delle emergenze socio-culturali, il Donadoni concerta sistematicamente con la Fondazione l'utilizzo solidaristico del reddito del suo fondo, allargandone la destinazione a numerose iniziative. Dopo la scomparsa nel 2014, la sorella è incaricata di continuare a concordare con la Fondazione il migliore utilizzo delle risorse scaturite dal Fondo. Pioniere della dotazione patrimoniale delle Fondazioni comunitarie, il signor Donadoni ha aperto la strada ad una tipologia di filantropia che, dalla Lombardia, si sta allargando ad altre regioni, ingaggiando centinaia di donatori e promettendo significativi sviluppi per il welfare del nostro Paese

Ebe Previati

Ebe Previati, appassionata di lirica, dona alla Fondazione Comunitaria Nord Milano un lascito testamentario di 115 mila euro per incrementare il Fondo Sirio per sostenere soggetti disabili in un percorso di vita autonomo

Giovanna Mella Brusoni

Giovanna Mella Brusoni, una vivace signora milanese innamorata di Quarna, paesino sulla sponda occidentale del Lago d’Orta lascia un fondo per sostenere borse di studio a ragazzi e giovani intenzionati a intraprendere studi musicali

Luciana Previtali Radici

Vero “motore di solidarietà” sul territorio bergamasco e nazionale, Luciana Radici ha fatto parte di numerose associazioni riuscendo a dedicare a tutti i suoi impegni la stessa energia. Dotata di una grande apertura verso il mondo, ha rappresentato davvero una figura esemplare per la filantropia orobica e per tutto il nostro Paese. Ha promosso la ricerca scientifica sostenendo l’Istituto Mario Negri e gli Ospedali Riuniti di Bergamo per la realizzazione del nuovo dipartimento di pediatria e dei reparti di oncologia, neurologia e patologia neonatale, è stata infine fondatrice della sezione bergamasca della Lilt, del Club Amitié Sans Frontières e del Lions Club di Bergamo. Luciana Previtali Radici ha aiutato la Fondazione della comunità bergamasca a diffondere tra gli imprenditori bergamaschi il pensiero che al profitto aziendale vada affiancata un’attività di “ricaduta benefica” sul territorio dove si opera, portando ad un conseguente innalzamento della qualità della vita. Ha donato alla fondazione comunitaria oltre 210 mila euro per sostenere progetti sociali sul territorio.

Talisio Tirinnanzi

Talisio Tirinnanzi, imprenditore di successo e ben noto per la sua umanità sempre attivo in ambito socio culturale, ha creato il Fondo Talisio Tirinnanzi di 100.000 euro attraverso la Fondazione Ticino Olona per il quale sono già stati erogati a favore de "La Mano Soc.coop.soc. onlus" poco meno di 12.000 euro a sostegno delle attività della cooperativa composta da persone diversamente abili.

Giorgio

Giorgio, originario di Bellinzago, aveva lasciato da giovane la pianura del Novarese per trasferirsi in Svizzera. Di mestiere tornitore, in realtà, diventa famoso per un’attitudine assolutamente originale: aver brevettato diversi tipi di serratura divenute, per tantissimi anni, l’attrazione più amata della Fiera degli Inventori di Zurigo. Raggiunta la pensione, Giorgio decide di tornare a Novara e sceglie di mettere le sue competenze e il suo tempo al servizio di una cooperativa che si occupa di insegnare un mestiere ai ragazzi più giovani per far sì che trovino lavoro. Negli anni 90, Giorgio, per un puro caso, entra in contatto con la Fondazione comunitaria del Novarese e decide di lasciare in eredità, proprio alla Fondazione, non solo la sua casa ma anche i titoli di alcuni investimenti da destinare a due progetti di inserimento lavorativo per ragazzi disabili e minori in difficoltà, per una cifra totale di 200 mila euro. Nel 2008 Giorgio è mancato e le sue volontà sono state portate a termine in maniera precisa. La Fondazione si fa infatti garante dei desideri dei donatori affinché la gioia di chi sceglie di offrire qualcosa di suo per una buona causa e quella di chi riceve, vadano a coincidere. 

Lina Panina

Lina Panina insegnante amante della lettura e poesia, molto attaccata al paese natale Pieve di Coriano lascia i suoi avere al progetto: Appartamenti protetti a Casa Matilde Di Canossa, un polo di assistenza e accoglienza a Pieve di Coriano. 

mirella scarabelli 1

Mirella Scarabelli 

Mirella Scarabelli, una 73 enne pavese, pensionata e molto attiva nella sua comunità. Dona 200 mila euro per aprire due fondi presso la Fondazione comunitaria il Fondo Casa del Giovane Don Boschetti di Pavia e il Fondo Parocchia SS. Salvatore di Pavia. Con le rendite dei fondi realizzata palestra per oratorio e sostegno alla Mensa del fratello.

Pier Giordano Pasini

Pier Giordano Pasini, valtellinese doc, dentista dall’ animo generoso negli anni scorsi ha voluto donare 30 mila euro alla Fondazione Pro Valtellina Onlus di cui è consigliere, creando un fondo dedicato ai genitori defunti con lo scopo di sostenere progetti dedicati agli anziani