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Ogni giorno come oggi

Via Giambellino 143, periferia sudovest di Milano. Nelle voci della gente si mescolano il milanese, l’arabo e il romeno e più ci si allontana dal centro più le crepe sui muri delle case si addensano. Però il 143 è un intero isolato di dignità e di verde tra l’asfalto di case popolari trascurate: palazzine ordinate, aiuole fiorite. I muratori di Oltre il Cibo sono al lavoro e stanno trasformando cinque appartamenti che cadevano a pezzi in bilocali ristrutturati e luminosi. Qui verranno ad abitare le famiglie che cenano a 1 euro al Ristorante Solidale Ruben e che non hanno più una casa, qui si danno da fare uomini che non avevano più un lavoro, come Jeorge Pandelica, una moglie e tre bambini: «Il più grande dei miei figli ha 17 anni, suona il violino, il più piccolo va ancora alle elementari, a scuola fa un po’ fatica ma canta benissimo, la musica è una tradizione di famiglia. Io sono carpentiere, però so fare di tutto. Lavoravo per un’impresa, dopo il 2010 siamo stati lasciati tutti a casa». Non è tanto diverso quello che è successo a Lino Esposito, tre figli anche lui: «Ho fatto l’autista per molti anni poi ho avuto problemi alla schiena e mi hanno licenziato. Ho dovuto arrangiarmi e imparare a fare un po’ di tutto». Sotto l’occhio vigile di Macario, il capocantiere, questi uomini salgono e scendono su e giù per i nove piani del condominio. Un bilocale al secondo, uno al quarto, fino ad arrivare al nono dove la luce si fa più intensa e si vede tutta la città: lo stadio, i grattacieli di City Life e persino quelli di Piazza Gae Aulenti. Kamal Badaui ha quattro figli, il più grande ha fatto il test per entrare in una scuola superiore dove imparerà a pilotare gli aerei. Kamal spera che lo prendano, se avesse potuto scegliere avrebbe voluto volare anche lui invece che fare il muratore. Indossa una camicia azzurro chiaro solo un po’ macchiata di vernice, ma ha un’eleganza che le fatiche della vita non hanno sciupato: «Sono 9 anni che aspetto una casa popolare. Ho traslocato 4 volte in 2 anni, praticamente io e la mia famiglia viviamo con una valigia in mano, anzi non abbiamo abbastanza valigie, alcune cose siamo costretti a metterle nei sacchetti. Spendo 600 euro al mese di affitto e non ho un lavoro fisso. Quando i miei figli mi dicono: “Ma papà ma dobbiamo traslocare ancora?” non ho più una risposta». Kamal si accanisce con lo stucco sulle pareti, lo liscia finché non è perfettamente levigato: «Vorrei che tutti i giorni fossero come oggi. Ti alzi al mattino e vai a lavorare, la sera ti addormenti tranquillo perché sai che hai fatto le cose giuste per la tua famiglia».

Oltre il Cibo è un progetto di housing sociale e reinserimento lavorativo a cui hanno collaborato Fondazione Pellegrini, Associazione Volontari di Ruben, Cooperativa Sociale Spazio Aperto Servizi con il sostegno di Fondazione Cariplo. E’ una delle azioni del progetto QuBì, un programma pluriennale da 25 milioni di euro (a cui partecipano con Fondazione Cariplo, Banca Intesa Sanpaolo, Fondazione Vismara, Fondazione Fiera Milano, Fondazione Invernizzi, Fondazione Snam) per il contrasto alla povertà minorile a Milano.

Le foto di questa gallery sono state scattate da Dijby, Salvatore, Traore e sono in mostra alle Gallerie d'Italia - Piazza Scala. Clicca qui per altre info > bit.ly/13storiedallastrada #riscatti

 

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