#serviziallapersona

CSI: lo sport per abbattere ogni distanza o pregiudizio

È stato presentato il Ventiquattresimo Rapporto ISMU sulle migrazioni 2018. Al convegno, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera Venanzio Postiglione, hanno partecipato: Mariella Enoc, Presidente di Fondazione ISMU e Vicepresidente Fondazione Cariplo; Massimo Gaudina, Capo Rappresentanza Regionale a Milano della Commissione Europea; Nicola Pasini, Direttore della Scuola di giornalismo Walter Tobagi dell’Università degli Studi di Milano; Vincenzo Cesareo, Segretario Generale di Fondazione ISMU; Gian Carlo Blangiardo, Responsabile Settore Statistica di Fondazione ISMU; Mariagrazia Santagati, Responsabile Settore Educazione di Fondazione ISMU; Stefano Manservisi, Direttore Generale DG Devco Commissione Europea.

Nel corso del convegno è stato assegnato il premio ISMU-Cariplo 2018 al Csi – Centro Sportivo Italiano di Milano per il progetto “Sport Inside”, che promuove l’attivazione di percorsi di integrazione per giovani richiedenti protezione internazionale attraverso l’inserimento nelle squadre sportive delle società affiliate operanti sul territorio

Premiato il Csi – Centro sportivo italiano di Milano

Il Csi – Centro sportivo italiano è la più antica associazione polisportiva senza fine di lucro attiva in Italia. Costituita a Roma nel 1944, è diffusa su tutto il territorio nazionale attraverso 154 Comitati provinciali e 20 comitati Regionali. Fondata sul volontariato, promuove lo sport come momento di educazione, crescita, impegno e aggregazione sociale. Nel 2017 il Csi di Milano ha attivato il progetto “Sport Inside”, che promuove l’attivazione di percorsi di integrazione sociale e inserimento per giovani richiedenti protezione internazionale ospitati nei centri di seconda accoglienza situati nell’area Metropolitana milanese e di Monza e Brianza, attraverso l’inserimento a pieno titolo nelle squadre sportive delle società affiliate operanti sul territorio. Il progetto garantisce la partecipazione effettiva dei giovani coinvolti all’attività sportiva istituzionale (campionati di calcio, basket e pallavolo). Si tratta di un’azione capillare e quotidiana, che vede ciascun giovane entrare a far parte a pieno titolo di una squadra e della comunità oratoriana, attraverso la partecipazione continuativa agli allenamenti, alla partita in calendario a cadenza settimanale e alle iniziative proposte direttamente dalla società e dall’oratorio. «Le nostre società sportive hanno aperto la porta a questi ragazzi senza se e senza ma, facendoli sentire a casa dopo il primo allenamento», ha spiegato il presidente del Csi Milano, Massimo Achini, «Lo sport ha questa capacità incredibile di abbattere ogni distanza o pregiudizio. Il problema dell’inserimento non è stato il Paese di origine o la religione, ma il ruolo in campo e l’impegno durante l’allenamento. Il resto è la meravigliosa normalità del lato umano che lo sport sa esprimere». A distanza di poco più di un anno il progetto, che ha coinvolto oltre 100 ragazzi, ha raggiunto risultati sorprendenti, al punto da rendere necessaria la realizzazione di corsi di formazione per i dirigenti sportivi che stanno sperimentando questo percorso di integrazione o per coloro che immaginano di poterlo intraprendere nell’immediato futuro. In occasione della presentazione del XXIV Rapporto ISMU 2018 sulle migrazioni, il Csi Milano viene premiato con un riconoscimento della Fondazione Cariplo e di Fondazione ISMUperché grazie al progetto Sport Inside ha dato l’opportunità a giovani richiedenti protezione internazionale di mostrare il proprio valore e di inserirsi nel tessuto sociale, dimostrando come lo sport possa essere un potente mezzo di integrazione”.

Consegna il premio Dario Bolis, direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Fondazione Cariplo. Ritirano il premio Massimo Achini, presidente del Csi Milano, e Lucia Teormino, responsabile del progetto.