#ambiente

Metropoli Agricole 2016: il resoconto

Garantire cibo sano, etico e solidale, promuovere un modello di produzione agricola rispettoso dell’ambiente, contrastare il consumo di suolo, generare occupazione: queste le sfide di cui si è discusso durante il Convegno “Metropoli agricole. Il contributo dell’agroecologia alla sostenibilità dei sistemi alimentari nelle aree metropolitane” che si è svolto a Milano il 23 novembre, nella sede della Camera di Commercio di Milano a Palazzo Turati. 

RIVEDI QUI IL CONVEGNO

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, il Parco Agricolo Sud Milano, l’Università degli Studi di Milano e Forum Cooperazione e Tecnologia, ha visto la partecipazione di alcuni dei principali protagonisti dell’agroecologia, disciplina che si sta affermando come nuovo paradigma scientifico e sociale.

Due i relatori internazionali, Xavier Sans Serra, Università di Barcellona (SP) ed esponente di Agroecology Europe, e Molly Anderson, Middlebury College (Vermont, USA) e membro di IPES Food.

Sans Serra ha illustrato un’interessante esperienza spagnola dell’area peri-urbana rurale di Gallecs. Nonostante le dimensioni molto più piccole rispetto all’area del Parco Agricolo Sud Milano, simili sono le minacce (urbanizzazione) e le opportunità (transizione della produzione agricola verso l’applicazione dei principi dell’agroecologia, equa remunerazione dei produttori, coinvolgimento dei giovani).

Molly Anderson ha evidenziato le grandi differenze e implicazioni tra un approccio convenzionale e un approccio diversificato alla produzione agricola, ad esempio di termini di biodiversità, di intensità di lavoro e di diversificazione delle attività. Ha inoltre evidenziato la necessità di ulteriore ricerca sulle potenzialità dell’agroecologia e  presentato il risultato del recente report di IPES-Food – International Panel of Experts on Sustainable Food Systems - sull’agroecologia, evidenziando i blocchi (lock-ins) che condizionano la diffusione di sistemi alimentari sostenibili e le strade attraverso le quali reagire.

Giosuè De Salvo (Mani Tese e Coordinatore EXPO dei Popoli 2015) ha evidenziato la relazione tra agroecologia e sovranità alimentare, rappresentando  il lavoro sviluppato dal gruppo di Expo dei Popoli e il ruolo di educazione, sperimentazione e aggregazione delle ONG per la promozione di pratiche agricole più ecologiche, eque e sane.

Paolo Bàrberi (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Agroecology Europe), dopo aver ricordato i 3 pilastri su cui si muova l’agroecologia (approccio scientifico, movimento comunitario e pratica concreta), ha descritto alcune esperienze toscane e l’importanza della diffusione dell’orticultura nelle aree urbane e periurbane, laddove l’orto sia vissuto come elemento di aggregazione e di condivisione. Importante anche il ruolo delle università a servizio delle pratiche in campo.

Giuseppe Vergani (Distretto di Economia Solidale della Brianza) ha presentato le pratiche sviluppate dalla società civile in Brianza, tra cui il progetto Spighe e Madia, operativo ormai da 10 anni, che ha attivato l’intera filiera del pane su un arco di circa 50 km e coinvolgendo oltre 30 GAS. Importante il ruolo della filiera corta per riequilibrare il potere decisionale all’interno dei sistemi alimentari a favore di produttori e consumatori.

Durante il dibattito che ha seguito le relazioni è stata anche ricordata la campagna internazionale Salva il suolo promossa dal coordinamento di associazioni People4Soil che include Legambiente, LIPU, WWF, FAI, ACLI e molte altre a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo è raccogliere 1 milione di firme per ottenere una direttiva europea per la tutela del suolo.
Per informazioni e per aderire www.salvailsuolo.it

Per altri commenti al convegno, si veda anche: https://foodcities.org/2016/11/24/cosa-e-emerso-alle-metropoli-agricole-2016-sullagroecologia/