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Metropoli Agricole 2018: il resoconto

Garantire una Politica Agricola Comunitaria (PAC) più equa e attenta alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi, Promuovere l’adozione di una Common Food Policy che integri gli aspetti ambientali con quelli legati alla salute e alla riduzione dei rifiuti alimentari, Imparare dalle buone partiche locali:  questi alcuni dei temi discussi durante la quinta edizione di “Metropoli agricole” che si è svolta a Milano il 31 gennaio, nella prestigiosa Aula Magna dell’Università Statale di Milano.

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L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con il network di associazioni ambientaliste #CambiamoAgricoltura (Lipu, ISDE, AIAB, Associazione per l’ agricoltura biodinamica, FAI, FederBio, Legambiente, Pronatura e WWF), l’Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano, Forum Cooperazione e Tecnologia (FCT), CIA Agricoltori Italiani e la Società Italiana di Economia Agraria ha visto la partecipazione di alcuni dei protagonisti della discussione relativa al rinnovo della Politica Agricola Comunitaria.

Il sottotitolo “Uno sforzo collettivo per un’agricoltura sana, equa e sostenibile” dà il senso dell’ampio dibattito che si è generato dopo le tre eccellenti relazioni iniziali di Olivier De Schutter (IPES Food), Ariel Brunner (Birdlife) e Claudio Celada (LIPU, #CambiamoAgricoltura). La tavola rotonda sulla “PAC che vorremmo” ha visto interagire funzionari europei e nazionali, l’assessore regionale all’agricoltura, associazioni agricole e ambientaliste, ricercatori ed esperti. Se comuni a tutti appaiono gli obiettivi generali di un’agricoltura più sana e resiliente ai cambiamenti climatici, non sempre coincidenti sono le soluzioni proposte in relazione agli strumenti (ad es. modalità di attribuzione dei pagamenti diretti o di gestione dei rischi).

La sessione pomeridiana del convegno è coincisa con la chiusura ufficiale del progetto Bioregione che, per circa cinque anni, ha impegnato i dipartimenti ESP e DISAA dell’Università degli Studi e DAsTU e ABC del Politecnico di Milano. L’auspicio, emerso dagli interventi di Bocchi, Spigarolo, Scudo, Longo e Corsi) è che l’approccio e gli esiti della ricerca presentati durante il convegno e gli strumenti realizzati possano essere valorizzati nelle scelte di gestione delle amministrazioni pubbliche e nella pianificazione territoriale in un processo di riconoscimento del valore delle filiere locale in termini di impatto ambientale, sociale e di salute. Sono seguiti gli interventi di David Fanfani (Università di Firenze) e Giulio Vulcano (ISPRA), che hanno enfatizzato rispettivamente il ruolo della programmazione territoriale e la necessità di modificare i sistemi alimentari su base locale, ecologica e solidale al fine di ridurre lo spreco. Nella tradizione di Metropoli Agricole sono state infine presentate delle best practice “metropolitane” sostenute dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del suo impegno nella promozione di un’agricoltura più sostenibile in ambito urbano e periurbano: tra questa il “campo palestra” sulla coltivazione di riso a Morimondo condotto da FCT su terreni della Fondazione Ca’ Granda (interventi di Marisa Cengarle e Achille Lanzarini).