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Acqua, una risorsa da proteggere

Da oltre 20 anni il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'acquaWorld Water Day dalla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo. Ogni anno, UN-Water - l'ente che coordina il lavoro delle Nazioni Unite su acqua e sanità - decide un tema per un corrispondente World Water Day che dia risposte a sfide, presenti o future. Il focus 2016 è Acqua e Lavoro – Better water, better jobs”, e in particolare la relazione a due vie tra l’acqua e il lavoro dignitoso nella ricerca di uno sviluppo sostenibile
Fondazione Cariplo che ha nel suo DNA la salvaguardia dell'ambiente a 360 gradi, sostiene da 25 anni parchi naturalistici, iniziative di rilancio di territori abbandonati, tutela della falde acquifere, piani di ricerca in difesa della natura e tantissimi altri progetti (solo in area ambientale: 1835).

Ricerca Scientifica e Ambientale per la tutela dell'acqua 

In particolare in difesa della risorsa più importante del nostro pianeta, l'acqua, Fondazione Cariplo ha collaborato con alcune illustri Università italiane sviluppando progetti d'avanguardia. Ambiente Cariplo progetti  Eccone alcuni esempi a cui Fondazione Cariplo ha dato vita in Lombardia attraverso il bando scientifico Ricerca sull’inquinamento dell’acqua e per una corretta gestione della risorsa idrica:  

SO-WATCH - SOft-path WATer management adaptation to CHanging climate in collaborazione con il Politecnico di Milano: si propone di sviluppare e testare un nuovo approccio analitico e decisionale per migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche sia in condizioni attuali che future, basandosi su meccanismi d’integrazione, coordinamento e partecipazione. L’approccio sarà applicato al bacino del lago di Como, un sistema fortemente antropizzato che coinvolge diversi utenti conflittuali e, recentemente, ha subìto ingenti danni causati da fenomeni di siccità. Gli effetti dei cambiamenti climatici, infatti, combinati all’aumento della popolazione, influenzano significativamente la disponibilità di risorse idriche in molti Stati Europei con conseguenti impatti a livello sociale, ambientale ed economico. In condizioni in così rapida evoluzione, la gestione dell'acqua non può basarsi solo su interventi infrastrutturali, che potrebbero velocemente rivelarsi inadeguati, ma richiede di gestire in modo più sostenibile le risorse disponibili, sfruttando le infrastrutture esistenti.

ISEO: Improving the lake Status from Eutrophy towards Oligotrophy in collaborazione con Università degli Studi di Brescia: il lago d'Iseo, oggetto di questo progetto, è il quarto lago subalpino italiano (superficie: 61 km2; profondità mass.: 258 m). Questo lago ha subito, durante la seconda metà del XX secolo un drammatico deterioramento della qualità delle sue acque, con una transizione da uno stato oligotrofico ad un’attuale condizione di eutrofizzazione. Uno dei risultati è che il contenuto di ossigeno delle acque di fondo è diminuito da 9 mg/l (nel 1967) a zero, con conseguente morte biologica sotto ai 120 m di profondità. Questa transizione non naturale potrebbe divenire irreversibile, con conseguenze ambientali, economiche e sociali inaccettabili per tutto l’importante comprensorio circostante. Il progetto ISEO si propone di realizzare i passi fondamentali che consentano di capire le ragioni di questa degenerazione ed indicare chiaramente le metodologie con le quali riportarlo alle condizioni originarie. 

Dal punto di vista più strettamente ambientale Fondazione Cariplo dal 2006, promuove la tutela della qualità ambientale dei corpi idrici superficiali attraverso, prima, i bandi “Tutelare la qualità delle acque” e “Tutelare la biodiversità” e attualmente con il bando “Connessione ecologica”, che ha tra i suoi obiettivi principali la salvaguardia della funzionalità fluviale. I fiumi sono tra i più importanti corridoi ecologici esistenti ed è di fondamentale importanza aiutare i territori a realizzare interventi che tutelino la qualità delle loro acque. Uno dei progetti sostenuti dal bando “Connessione ecologica” 2015 è quello della Comunità Montana della Valle Camonica per la realizzazione di interventi funzionali al miglioramento della connessione ecologica del fiume Oglio prelacuale nel tratto Darfo – Lago d’Iseo (BS). Nel suo lungo percorso dall’Adamello al Po l’Oglio si trova sottoposto a forti pressioni antropiche, interruzioni artificiali e inquinamento. Il progetto promosso della Comunità Montana della Valle Camonica ha realizzato opere di deframmentazione e di riqualificazione delle fasce ripariali quali – ad esempio -  l’apertura di paleoalvei, la creazione di rifugi per la fauna ittica, la creazione di rampe di risalita per i pesci, la realizzazione di fasce tampone. Il progetto costituisce la conclusione di un percorso di rafforzamento del corridoio del fiume Oglio che ha portato, attraverso vari progetto sostenuti nel bacino dell’Oglio dal 2008, al recupero di un tratto complessivo di circa 150 km.